SIGNIFICATO CLINICO
II percloroetilene (o tetracloroetilene) è un alogenuro organico che trova largo impiego come detergente in trattamenti cosiddetti “a secco”, come sgrassante nell’industria metalmeccanica, come solvente per vernici ed infine nell’industria chimica e farmaceutica.

È una sostanza dotata di discreta tensione di vapore per cui tende a disperdersi con facilità nell’aria degli ambienti in cui viene utilizzato.

L’esposizione professionale può portare ad un assorbimento per inalazione e anche per contatto cutaneo. Viene metabolizzato principalmente in acido tricloroacetico e tricloroetanolo (vedi esami specifici) che vengono eliminati con le urine. Una quota, però, immodificata nella sua forma originale, è riscontrabile nel sangue e ancora nelle urine. Gli effetti tossici sono a carico del sistema nervoso centrale.

Il metabolismo è abbastanza veloce per cui alla fine del periodo di esposizione (giornata di lavoro) è già possibile riscontrare nei fluidi biologici sia la presenza dei metaboliti che della molecola immodificata. Nella valutazione dell’esposizione professionale, la determinazione del percloroetilene nella sua forma originale non metabolizzata in campioni di sangue e urina, può essere utilizzata come mezzo soddisfacente per il monitoraggio biologico dell’esposizione professionale.

INDICAZIONI CLINICHE
Esposizione professionale a percloroetilene.

TIPO DI CAMPIONE
Il paziente si deve sottoporre ad un prelievo di sangue e se richiesto deve portare un campione di urine.

PREPARAZIONE
E’ necessario osservare un digiuno di almeno 8 ore, è ammessa l’assunzione di una modica quantità di acqua.

VALORI DI RIFERIMENTO
Plasma:
Femmine: 0.1 – 3.7 MCG/L
Maschi: 0.1 – 3.7 MCG/L
Urine 24h:
Non sono reperibili in letteratura dati di correlazioni con l’indice biologico preso in esame.

NOTE
Una valutazione dell’esposizione può essere ottenuta per gruppi omogenei di lavoratori, mediante il confronto dei dati ambientali con quelli biologici.